OLIMPIADI INVERNALI 2022: LA SFIDA CONTRO IL TEMPO

Alle Olimpiadi Invernali di Pechino sono iniziate anche le gare di sci alpino: le piste di Yanqing, a novanta chilometri dalla capitale cinese, sono solitamente esposte al sole e poco soggette a nevicate, ma si sono già ritrovate in balia della temuta incognita ventosa. La prima gara di sci alpino è stata infatti sospesa e rimandata proprio a causa delle forti raffiche che non garantivano le condizioni di sicurezza adeguate.

Ancora una volta lo sci alpino è schiavo delle condizioni meteorologiche. Anche durante la Coppa del Mondo di Cortina del mese scorso, il forte vento ha fatto sì che la discesa dell’Olympia delle Tofane fosse dimezzata e ha poi portato Sofia Goggia a intraversare e rallentare notevolmente durante la sua prova. L’azzurra, in quell’occasione, è riuscita comunque a recuperare la gara con una velocità formidabile e a tagliare il traguardo da campionessa, nonostante gli errori che il vento le aveva causato.

Questi episodi ci ricordano come sicuramente la tecnica possa fare la differenza sul risultato finale di una competizione ma, soprattutto, quanto le condizioni meteorologiche possano mettere in difficoltà anche i migliori atleti. In particolare, poi, lo sci alpino è una delle discipline maggiormente esposte a questo genere di variabili.

Durante la giornata le condizioni di luce e visibilità necessariamente cambiano, rendendo alcuni orari più propizi di altri per disputare la gara. Inoltre, con il passare delle ore anche la consistenza della neve può cambiare considerevolmente sia per cause ambientali (condizioni soleggiate o nuvolose che si alternano) che antropiche: nella discesa gli sciatori si lasciano alle spalle cumuli di neve sempre più consistenti che possono compromettere la sciata degli ultimi atleti. Ci sono, poi, una serie di variabili decisamente meno prevedibili che possono dettare il risultato delle competizioni e mettere addirittura in pericolo l’incolumità degli atleti.

Gli atleti sono assolutamente consapevoli di quanto il meteo possa influenzare la loro performance sotto tutti i punti di vista, mettendoli in difficoltà e a volte anche, è vero, avvantaggiandoli. Ne deriva è una condizione di totale insicurezza: l’incognita meteorologica diventa l’ennesima fonte di stress per l’atleta che si prepara a una competizione sportiva, specialmente se di questa portata.

METEOROLOGIA DI PRECISIONE: LA SOLUZIONE TECNICA

Il primo elemento decisivo, quindi, per lo sviluppo di una strategia di gara vincente è la previsione meteorologica. Non è però sufficiente affidarsi a un servizio meteorologico generalista che, per garantire copertura sull’ampia scala, non è in grado di raggiungere il dettaglio previsionale necessario per rispondere alle esigenze del tutto particolari dello sci alpino.

Tutte le maggiori piattaforme di previsione meteorologica avevano previsto che durante quella famosa gara di Coppa del Mondo a Cortina ci sarebbe stato un vento di 50km/h da nord-ovest. Tuttavia, un effetto orografico complesso dovuto alla posizione e all’orientamento della pista ha portato quel vento da nord-ovest a presentarsi sul campo di gara con un carattere fortemente rafficato, prevedibile solamente da uno studio alla micro-scala, come quello effettuato dal nostro Meteoski. E a differenza di quanto accade in condizioni di vento costante, la raffica può andare a sfavorire o favorire anche il singolo atleta influenzandone velocità, traiettoria e risultato finale della performance.

Sebbene non sia possibile prevedere con assoluta precisione l’esatto momento in cui una raffica si presenterà, è pur sempre possibile, grazie a uno studio micrometeorologico, preparare mente e fisico alle condizioni che si andranno ad affrontare, al fine di sviluppare la strategia di gara più efficace. È qui che entra in gioco il Weather Strategist.

WEATHER STRATEGIST: IL SUPPORTO STRATEGICO

Il lavoro consulenziale del Weather Strategist comincia con l’analisi delle serie storiche di dati meteorologici relativi a quello che sarà l’ambiente di gara, combinata allo studio dell’orografia complessa del territorio in questione. Questo gli permetterà di conoscere in profondità la micrometeorologia, le variabili e i fenomeni locali. L’obiettivo, però, non è soltanto quello di fornire ad allenatori e atleti un bollettino meteorologico affidabile al momento della gara.

Il supporto del Weather Strategist si rivela essenziale già nelle fasi di preparazione atletica. Gli atleti avranno modo di studiare con lui gli aspetti micrometeorologici del luogo di gara e applicarli alle esigenze della propria disciplina sportiva, in modo da preparare corpo e mente ad affrontare determinate condizioni meteorologiche. Durante gli allenamenti, quindi, uno sciatore dovrà tenere a mente tutti gli effetti collaterali che le variabili meteorologiche potrebbero avere sulla propria performance: un forte vento, ad esempio, avrà effetti anche sulla termoregolazione del corpo, portando a un possibile deficit muscolare. Una condizione di stress fisico, poi, potrebbe ulteriormente alimentare lo stress mentale dell’atleta prima di una gara decisiva. E la componente psicologica, come sappiamo, ha un’enorme influenza sulla performance sportiva.

Per mitigare almeno parte dello stress psicologico è importante conoscere in anticipo le condizioni meteorologiche di gara: questo permetterà di arrivare con la giusta preparazione mentale all’evento, sviluppando una certa sicurezza nei confronti della propria performance. Con gli insegnamenti del Weather Strategist, poi, l’atleta sarà anche in grado di riconoscere con un certo anticipo l’evoluzione di determinati fenomeni e potrà quindi decidere in tempo reale quale tattica mettere in pratica.

Ecco, quindi, che la consulenza di un Weather Strategist e la sua analisi micrometeorologica diventano parte essenziale della strategia di gara, consentendo all’atleta di non lasciarsi sopraffare dalle condizioni e di non gettare al vento la propria performance.

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